
La scorsa domenica mio figlio ha disputato una gara di tiro con l'arco a Bologna.
Io ho sempre amato questa città, in parte perchè legata al mio genere musicale preferito (che è quello dei contautori italiani ormai, ahimè, non più recentissimi), in parte perchè a suo tempo là feci una delle gite scolastiche più divertenti della mia vita di studentessa e poi perchè, a mio avviso, semplicemente è davvero bella.
Quindi, in concomitanza con il primo fine settimana di vera estate, non solo per via del solstizio ma anche finalmente per il tempo atmosferico, ho approfittato per partire il giorno prima e andarmi a rivedere il centro storico, con i suoi monumenti e i suoi negozi.
Quella famosa volta in gita scolastica, con Nadia-Sachertorte, salimmo in cima alla Torre degli Asinelli, senza pensarci un momento, ma questa volta non me la sono sentita: ho guardato l'altezza della costruzione e quelle piccole feritorie dalle quali sapevo sarebbe filtrata pochissima luce e ancor meno aria e ho dato forfait, pensando che ad un certo punto sicuramente sarei stata in debito di ossigeno, considerando anche la temperatura di 35°.
Ho rivisto con piacere la basilica di San Petronio e ho sostato per un gelato in Piazza Maggiore, ripensando con un po' di nostalgia alle mie precedenti visite alla città, chiedendomi come caspita ha fatto tutto questo tempo a passare così in fretta, mentre mio figlio e mio marito non si capacitavano tanto di questa malinconia latente che mi aveva preso.
L'unico modo per tirarmi su di morale è stato ovviamente fare un pochino di shopping, che, mettiamola come vogliamo, funziona sempre!