domenica 28 febbraio 2010

Salpin febbraio.


Questo è il ricamo che ho realizzato per la seconda tappa del Salpin organizzato da Rosanna. Ho utilizzato la tela Aida più classica per uno schema recuperato da una vecchia rivista.
Mi fa un effetto un po' strano ricamare questi soggetti così fuori stagione, ma è molto piacevole pensare che, quando sarà il momento, mi ritroverò ad averli già pronti e a doverli "solo" assemblare.
Tra l'altro le condizioni atmosferiche fanno sì che io mi stia quasi convincendo di essere più o meno nel mese di novembre e non alle soglie di una primavera sempre più utopica, quindi nel periodo più giusto per questo genere di lavori. Anche oggi infatti non ha fatto altro che piovere... sperando che il mese di marzo ci porti finalmente un po' di sole auguro a tutte un buon inizio di settimana.

lunedì 22 febbraio 2010

Ritorno alle origini.

Come mi è già capitato di raccontare in altre occasioni, il lavoro ai ferri è stato in assoluto la prima arte manuale che imparai a svolgere da bambina, sotto la supervisione di mamma, nonne e zie, una più esperta dell'altra. Per un certo periodo l'ho praticato intensamente, poi l'ho un pochino accantonato, non perchè non mi interessasse più, ma perchè nel frattempo avevo iniziato a cimentarmi in altre cose.
Ultimamente ne ho sentito la mancanza e ho voluto provare a realizzare questo mini abito o maxi maglione che dir si voglia ma, nel timore di non azzeccarci granchè con le misure, ho utilizzato lana riciclata, mettendo insieme bel quattro fili di colori diversi, il cui risultato è stato questo melange fai da te, che devo dire mi è piaciuto parecchio e si è rivelato anche molto morbido e agevole da lavorare.
Mi ha fatto piacere vedere che nel tempo non ho "perso la mano" e il prodotto finito mi ha soddisfatta, per cui ora vorrei ripetermi, questa volta magari con del filato un po' più serio, sperando che mi dia almeno tanta soddisfazione quando quello di seconda mano.

martedì 16 febbraio 2010

Faccio tutto io!

Ebbene sì, perchè in questo caso prima ho realizzato la cornice e successivamente il ricamo che contiene...tanto per cambiare un LHN, perchè alla fine mi piacciono tutti talmente tanto che non so resistere.
Avevo una banale cornice in legno grezzo e ho deciso di "shabbarla" nei toni del bianco e verde e successivamente decorarla con qualche fiorellino, ramoscello e un po' di cannella. Questa "Strawberry House" era proprio giusta per dimensione e colori e così ecco fatto! Giusto per dare un tocco primaverile, visto che assolutamente non si riesce ad uscire da questo inverno infinito.
Tanto per cambiare oggi è umido, con una nebbia che neanche fossimo a novembre, altro che donzellette che recano rose e viole, qui, tanto per dirla coi poeti che io amo tanto, siamo più in clima di nebbia agli irti colli...e basta!!!

domenica 7 febbraio 2010

Era ora!




E' proprio il caso di dirlo, perchè entrambi questi lavori erano terminati da un po', ma non ero ancora riuscita a portarli a incorniciare: una volta c'era la neve, un'altra volta li dimenticavo a casa, poi non sapevo bene quale cornice scegliere, insomma che li ho lasciati lì a stagionare un po' e finalmente eccoli pronti.
Uno è lo splendido Sal Natura organizzato da Lili, che adesso fa bella mostra di sè nella mia camera da letto e l'altro, decisamente meno impegnativo da ricamare, è una parte di uno schema LHN, per la precisione "The gathering room", che ho realizzato sulla mia tela preferita, che acquisto periodicamente in Trentino, dopo averla tinta nel the.
Devo ancora trovargli una collocazione, anche perchè sono in vena di cambiamenti in casa e, se solo il tempo fosse un tantino più clemente, vorrei fare qualche piccolo spostamento, non solo per quanto riguarda i quadri (mio marito è già piuttosto in ansia...), per cui è meglio avere un po' di pazienza.
A presto e buon inizio di settimana.

martedì 2 febbraio 2010

Week end a Padova.


Come sempre approfitto delle gare di tiro con l'arco che mio figlio fa in giro per l'Italia per unire all'evento qualche breve viaggio, anche se solo di pochi giorni.
Andai a Padova da bambina e ne coservavo un ricordo piuttosto vago, era più che altro una consapevolezza di esserci stata, per cui, quando ho saputo che Luca avrebbe disputato lì i campionati italiani indoor, ho deciso di tornarci e ne sono stata felice.
Non ricordavo quanto la Basilica di S. Antonio fosse imponente e quanto fosse mistico quel luogo, forse all'epoca non me ne resi conto perchè ero troppo giovane, ma questa volta è stato senz'altro diverso. Al di là della bellezza architettonica dell'edificio, vi si respira davvero un'atmosfera particolare e, quando mi sono trovata davanti alla tomba del Santo, mi sono emozionata sul serio.
Inoltre mi è piaciuto tutto il centro storico della città, con i suoi portici, le sue innumerevoli chiese, anche meno conosciute, come quella di San Gaetano, nel cuore di Borgo Altinate e poi Prato della Valle, la più grande piazza della città, che in realtà è un piccolo isolotto circondato da un canale ornato di statue e attraversato da piccoli ponti.
Una citazione a parte merita senz'altro la Cappella degli Scrovegni, che mi ha lasciata senza fiato per la bellezza dei suoi affreschi. Per poterli conservare al meglio l'ingresso è limitato a piccoli gruppi di visitatori per volta, con un notevole tempo di attesa tra un gruppo e l'altro, onde evitare che i cambiamenti repentini di temperatura ne alterino il microclima (parole testuali degli addetti sul posto...) ma è valsa sicuramente la pena di aspettare un po' il nostro turno.
A parte il freddo terribile è stato uno splendido week end, anche in considerazione del fatto che Luca ha vinto una medaglia d'argento. Peccato dover riprendere così presto la solita routine...