martedì 21 giugno 2011

Cosa ne farò?


Benchè sempre molto latitante, sono ugualmente produttiva, ma ho veramente poche occasioni di postare le mie cose, in parte per mancanza di tempo, in parte a causa del blog che, come ho visto anche per alcune di voi, ha fatto un sacco di capricci e sostanzialmente perchè sono io ad essere un tantino "scioperata", se così si può dire.
E' un periodo un po' strano, sono piuttosto stanca e con un discreto carico di tensioni e in momenti come questi tendo alla pigrizia e, dopo tutta la giornata trascorsa al computer, alla sera  vado in "overdose" e mi rilasso maggiormente con il ricamo, i ferri o un po' di sana lettura.
A parte le paturnie, per dirla con Audrey Hepburn, questo ricamo è "Simmetrie  di fiori" del mitico Renato Parolin, che non so ancora come utilizzerò, ma che ho realizzato semplicemente perchè mi piaceva tantissimo. In realtà io farei un quadro con ogni ricamo, ma mi rendo conto che ad un certo punto dovrei cominciare ad erigere delle tramezze in casa e allora è meglio che cerchi una soluzione alternativa. In ogni caso io tendo sempre a ricamare gli schemi che mi piacciono senza sapere bene cosa farne una volta ultimati, infatti mi capita spesso di lasciarli parcheggiati per un po' in attesa di collocazione, ma alla fine conto di trovare una soluzione...e poi non si possono mica fare sempre cose utili, no ???!!

 
Con questo post partecipo al Linky Party by Topogina




mercoledì 8 giugno 2011

Una tazza di the da Francesca.





Questa meravigliosa combinazione di punto croce e uncinetto mi è arrivata da Francesca, che ha pensato a me in occasione del mio compleanno, nonostante non stesse attraversando un periodo dei più tranquilli.
Ho "rubato" le foto dal suo blog, perchè quelle che ho scattato io non rendevano giustizia al ricamo, non riuscivo assolutamente a far risaltare i particolari del filato sfumato, per cui ho usato le sue foto, prima e dopo l'applicazione di questo simpaticissimo charm a forma di teiera, che sembra proprio fatto apposta per questo soggetto. Spero che Francesca vorrà perdonarmi, ne andava della figura che avrebbe fatto il suo splendido lavoro, per il quale la ringrazio ancora tantissimo.