mercoledì 17 ottobre 2012

Foglie gialle.










Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino?
Da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via ?

                                     Trilussa

Questa è stata in assoluto una delle prime poesie che ho studiato da bambina e ogni anno in questo periodo mi torna in mente, con la stessa malinconia che provavo allora per il finire della bella stagione, aggiunta a quella attuale, che a quanto pare aumenta in maniera esponenziale col passare degli anni.
Per la carità, non voglio fare della retorica scontata, ma in questo periodo così brutto sotto ogni punto di vista per il nostro paese, mi sembra che niente abbia più il sapore di una volta. Così l'autunno, che mi è sempre piaciuto tanto proprio anche per quel suo che di nostalgico, oltre che per i suoi meravigliosi colori e, perchè no, i suoi sapori, in questo particolare momento riesce a farmi provare solo tanta tristezza.
Mi rattrista non avere certezze lavorative, che non ci siano speranze di un futuro sereno per i nostri ragazzi e che gli sforzi e i sacrifici di chi ci ha preceduti stiano andando completamente in fumo. Soprattutto mi fa tanta rabbia vedere da quanta disonestà siamo circondati, quanta impunità ci sia per tutti questi soggetti così privi di scrupoli e, più di ogni altra cosa, la rassegnazione generale al fatto che le cose non possano andare diversamente.
Non so se sia lo scoramento per tutto questo a farmi sembrare più buoni i ravioli di zucca che mangiavo una volta, o il fatto che li cucinasse mia nonna o semplicemente il trascorrere del tempo, sta di fatto che in questi giorni va così e questa sera i versi di Trilussa mi fanno un po' salire le lacrime agli occhi. 
Lo so, lo so, questo post è una vera lagna, spero non me ne vorrete, ma in fondo questo spazio virtuale serve anche per questi  momenti non troppo allegri, no?

6 commenti:

carmen ha detto...

No, no..non è una lagna il tuo post..sono considerazioni che facciamo tutti noi che abbiamo una vita semplice ed onesta e vorremmo che ci rappresenta facesse lo stesso!
Ricordo anch'io la poesia di Trilussa, molto evocativa..eh si, quando ero piccola tutto mi sembrava più buono e più bello..vorrei poter guardare la realtà con gli stessi occhi!!
Un bacio
Carmen

Simo ha detto...

non è una lagna, ma uno sfogo personale chiaramente condivisibile.
Io non amo molto l'autunno, da sempre, ma in questo periodo ammetto che le mie sensazioni assomigliano molto alle tue al riguardo...
Questa poesia l'ho studiata anche io sai? Ed è un peccato che i ragazzi oggi a scuola non ne imparino più...

perlAmica ha detto...

Sono riflessione amare ma purtroppo vere e pienamente condivisibili...

Con affetto
Cri&Anna

Quattrocrocette ha detto...

Riflessioni amare ma purtroppo sono il nostro vissuto attuale. E ti fa una rabbia vedere tutto lo schifo che ci gira intorno e non riuscire a far sentire la tua voce, il tuo "Basta" a tutte queste nefandezze.
Fortuna che abbiamo almeno i ricordi, ma se penso ai nostri ragazzi con così poco futuro davanti, viene anche a ne un magone più finito.
Un abbraccio
Margherita

Marm ha detto...

Dell'autunno mi piacciono solo i colori, allora non bado alle amarezze e mi concentro su quelli.
Donatella

Letizia ha detto...

Non è una lagna,sono riflessioni che facciamo un po' tutti, ogni giorno,fa bene condividerle,siamo tutti nella stessa barca,speriamo solo che non affonderà.
Qui da me l'autunno non si è fatto ancora vedere,ma so già che appena arriverà mi farà lo stesso effetto,però mi piace la malinconia!
Buona notte,
Letizia.