
Quest'anno non riuscivo a decidermi. Ogni sera al rientro a casa guardavo gli scatoloni in cantina e pensavo: "Stasera no, magari domani...o nel fine settimana."
In realtà non avevo voglia di creare l'atmosfera natalizia, non volevo circondarmi di addobbi e mi davano un po' fastidio anche le luminarie per le strade. Non è che sia improvvisamente impazzita, ho sempre amato il Natale, con tutta la sua atmosfera, da bambina e non ho smesso crescendo, anzi, è solo che questo primo Natale senza mio padre proprio non riesco a digerirlo, forse anche perchè lo scorso anno lui ha trascorso tutto il periodo delle feste in ospedale e in quel momento abbiamo preso coscienza di ciò che stava accadendo.
Insomma, se solo avessi potuto lo avrei sostituito con un altro Ferragosto!
Poi, gironzolando per i vostri blog, ho cominciato a vedere tutto quello che stavate preparando, le vostre case addobbate e tutto l'entusiasmo che si leggeva nelle vostre righe, che un pochino cominciava a contagiarmi.
Poi ieri mia mamma è stata qui da me e ha cominciato a parlarmi del suo presepio, lo stesso di quando era bambina, che in questi giorni avrebbe allestito, dell'albero di Natale e quant'altro, con una pacatezza che mi ha fatto un po' vergognare dei miei precedenti pensieri. Se lei, che ha perso il compagno di cinquant'anni di vita, riesce a essere così serena, possibile che io debba essere così scontrosa con il mondo?
Allora oggi ho finalmente portato di sopra quegli scatoloni, ho fatto il mitico albero e sistemato i miei vari addobbi per la casa, pensando che era esattamente ciò che papà avrebbe voluto che facessi. E mentre sistemavo il tutto ho sorriso alla sua fotografia sul tavolino, perchè, ovunque si trovi ora, non smetterà mai di essere con me.