
Come sempre approfitto delle gare di tiro con l'arco che mio figlio fa in giro per l'Italia per unire all'evento qualche breve viaggio, anche se solo di pochi giorni.
Andai a Padova da bambina e ne coservavo un ricordo piuttosto vago, era più che altro una consapevolezza di esserci stata, per cui, quando ho saputo che Luca avrebbe disputato lì i campionati italiani indoor, ho deciso di tornarci e ne sono stata felice.
Non ricordavo quanto la Basilica di S. Antonio fosse imponente e quanto fosse mistico quel luogo, forse all'epoca non me ne resi conto perchè ero troppo giovane, ma questa volta è stato senz'altro diverso. Al di là della bellezza architettonica dell'edificio, vi si respira davvero un'atmosfera particolare e, quando mi sono trovata davanti alla tomba del Santo, mi sono emozionata sul serio.
Inoltre mi è piaciuto tutto il centro storico della città, con i suoi portici, le sue innumerevoli chiese, anche meno conosciute, come quella di San Gaetano, nel cuore di Borgo Altinate e poi Prato della Valle, la più grande piazza della città, che in realtà è un piccolo isolotto circondato da un canale ornato di statue e attraversato da piccoli ponti.
Una citazione a parte merita senz'altro la Cappella degli Scrovegni, che mi ha lasciata senza fiato per la bellezza dei suoi affreschi. Per poterli conservare al meglio l'ingresso è limitato a piccoli gruppi di visitatori per volta, con un notevole tempo di attesa tra un gruppo e l'altro, onde evitare che i cambiamenti repentini di temperatura ne alterino il microclima (parole testuali degli addetti sul posto...) ma è valsa sicuramente la pena di aspettare un po' il nostro turno.
A parte il freddo terribile è stato uno splendido week end, anche in considerazione del fatto che Luca ha vinto una medaglia d'argento. Peccato dover riprendere così presto la solita routine...