
Finalmente il caldo! Sì, forse un po' eccessivo per la stagione, sembra di essere già a luglio, ma dopo l'inverno scorso, lungo e freddo come non si ricordava da tempo, con neve, ghiaccio e pioggia fino a primavera inoltrata e tanto di rischio alluvione non più tardi di venti giorni fa, voglio proprio godermi queste giornate con questo cielo azzurro, i colori della campagna e dei giardini e questo clima che, per quanto mi riguarda, migliora l'umore.
Io trovo che i papaveri siano proprio il simbolo di questo particolare scorcio di stagione, nella loro esplosione di colori così sfacciata e prorompente. Quand'ero bambina li raccoglievo e pretendevo anche di riuscire a conservarli recisi in un vaso, come se fossero state rose e mi arrabbiavo moltissimo quando, dopo una mezz'ora, avevano già perso tutti i loro petali. Adesso, con l'età matura, mi sono rassegnata a questa realtà e ho deciso di ricamarli per poterli ammirare sempre, benchè artificiali.

Peccato che il momento sia un po' guastato dall'isterismo da fine anno scolastico del mio "pargolo", che si arrabatta tra versioni di latino, esercizi di fisica e chimica e teorie filosofiche varie e dalla preoccupazione dovuta al fatto che dal primo giugno nell'azienda dove lavoro entrerà in vigore il contratto di solidarietà, con una riduzione di nove ore lavorative a settimana per la durata di un anno...almeno si spera.
Io sono un'ottimista per natura e mi dico che avrò un po' di tempo per me e non sarò sempre così di corsa, ma, come si suol dire, anche quello che cadde da cavallo disse che voleva scendere...